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Controlli e certificazioni – Case di classe A
Dal 25 luglio 2009, anche in Umbria, come nelle altre regioni che non hanno legiferato in materia, è obbligatorio il rilascio dell’ACE, Attestato di Certificazione Energetica, secondo le Linee Guida Nazionali (Decreto Ministeriale 26/06/09).
Il provvedimento riguarda le abitazioni oggetto di compravendita, quelle di nuova costruzione, quelle soggette a ristrutturazione e quelle date in locazione. E non basta, l’attestato di certificazione energetica, indispensabile anche per la richiesta del Certificato
di Sostenibilità Ambientale (rilasciato dall’Arpa-Umbria) è necessario per usufruire degli ampliamenti di cubatura previsti dal Piano Casa umbro (L.R. 13/2009).
L’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) fa sapere che è necessario produrre e conservare l’attestato di certificazione energetica (ACE) ma, ai soli fini delle detrazioni fiscali del 55%, si deve trasmettere al sito dell’ENEA solo l’attestato di qualificazione energetica (AQE).
L’aspetto più importante è che finalmente, con lo strumento della certificazione energetica, i cittadini avranno la possibilità di capirecom’è fatto l’edificio dal punto di vista dell’isolamento e della coibentazione e potranno confrontare tra loro diversi immobili e quindi scegliere. Il provvedimento nasce per promuovere l’efficienza energetica degli edifici, rendere più trasparente il mercato immobiliare e tutelare il consumatore che ha diritto di sapere come è fatta, quanto consuma la casa che vuole acquistare o realizzare. L’obiettivo è quello di costruire abitazioni sempre più efficienti energeticamente, fino ad arrivare a edifici a consumo zero (energeticamente autosufficienti). Per questo è indispensabile ridurre al minimo le dispersioni di calore e realizzare un involucro molto buono e super isolato. Ed è bene ricordare che le case in classe A oltre a consumi molto ridotti garantiscono un elevato benessere abitativo, basse emissioni di CO2 (quindi più rispetto dell’ambiente), un valore economico maggiore e crescente nel tempo dell’immobile.
Il modello di certificazione edilizia per eccellenza che ha fatto scuola in Italia è quello di Casa Clima della Provincia di Bolzano. A riguardo si possono consultare altri articoli presenti in questo sito.
Con l’emanazione delle Linee Guida scompare di fatto l’attestato di qualificazione energetica (AQE) e subentra l’attestato di certificazione energetica (ACE). La novità importante è che mentre l’AQE poteva essere redatto anche dal direttore dei Lavori e presentato in Comune contestualmente alla fine di questi, l’ACE deve essere redatto da un soggetto terzo, completamente estraneo alla proprietà dell’immobile, alla progettazione e alla direzione dei Lavori.
Il Decreto pubblicato mette anche una parola fine alla polemica insorta con la Commissione Europea (fonte) per l’abrogazione attuata dall’Italia dell’allegazione della Certificazione agli atti di compravendita e locazione. (Questo ci era costato una lettera di messa in morada parte della Commissione Europea, inviata lo scorso 25 maggio, ed il nostro Paese aveva due mesi di tempo per rispondere in merito).
L’attestato ha una validità massima di 10 anni e deve essere aggiornato ad ogni intervento di ristrutturazione, edilizio e impiantistico, che modifica la prestazione energetica dell’edificio; deve essere compilato e sottoscritto da una figura professionale ben definita: quella del certificatore energetico, formato con uno specifico corso e iscritto ad un apposito albo.
Il sistema di valutazione basato su classi (dalla A alla G), la classe A riguarda gli immobili migliori, più efficienti. Possono coesistere maggiori specificazioni all’interno della stessa classe (ad esempio classe A , A+).
Un’altra importante caratteristica dell’attestato è che contiene suggerimenti e raccomandazioni di interventi per la riduzione dei consumi energetici.
Le prestazioni energetiche dell’edificio sono rappresentate graficamente attraverso un cruscotto energetico che indicherà con una lancetta il livello di efficienza energetica raggiunto e con un’altra il livello di prestazione raggiungibile con le raccomandazioni proposte; a questo si aggiunge un grafico ad istogrammi orizzontali colorati con le lettere dalla A alla G (come per gli elettrodomestici).
La targa energetica, invece, indicherà le prestazioni energetiche dell’involucro e il rendimento dell’impianto.
Nel primo periodo di applicazione la classe energetica dipenderà dal fabbisogno dell’edificio per il riscaldamento invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria; successivamente nella classificazione si dovrà tener conto anche dei fabbisogni per la climatizzazione estiva e per l’illuminazione.
Per gli edifici superiori a 200 mq bisognerà indicare anche le prestazioni energetiche in relazione alla climatizzazione estiva.
Per gli edifici esistenti fino a 1000 mq, di scadente qualità energetica, tuttavia, il proprietario può ottemperare all’obbligo di allegare il certificato energetico all’atto di compravendita o di locazione firmando un’autocertificazione in cui dichiara che l’edificio di classe energetica G (quella peggiore) e che i consumi sono molto alti.
Va ricordato che la mancata presentazione da parte del venditore o del locatore dell’ACE dà diritto alla richiesta di risoluzione del contratto e di risarcimento danni.
Negli edifici residenziali l’ACE deve essere riferita al singolo appartamento.
Le unità immobiliari nei condomini che presentano caratteristiche di ripetibilità, possono usufruire di un’unica certificazionecomune per appartamenti simili (piani intermedi), sia nel caso di impianti centralizzati che individuali.
All’ACE devono essere allegati, in originale o in copia, i libretti di impianto o di centrale.
Il Piano Casa in Umbria (Legge Regionale 13/2009)
Il Piano Casa umbro riguarda i nuovi edifici, l’ampliamento di quelli esistenti, il recupero edilizio attraverso la demolizione e ricostruzione. E’ prevista in alcuni casi un’integrazione con l’ACE (attestato di certificazione energetica).
1. Per i nuovi edifici il Comune può prevedere aumenti di cubatura fino al 20% per quelli che otterranno la certificazione di sostenibilità ambientale di classe A (di cui al disciplinare tecnico approvato in attuazione della L.R. 17/2008) rilasciata dall’Arpa-Umbria e aumenti di cubatura fino al 10% per quelli di classe B. E’ necessario prima presentare all’Arpa, per ottenere la certificazione ambientale, l’attestato di certificazione energetica (ACE).
2. Per gli ampliamenti degli edifici esistenti saranno consentiti aumenti fino al 20% della superficie calpestabile, ma rispettando le altezze previste dai piani comunali. E’ stato stabilito che la parte ampliata deve realizzarsi però secondo criteri di elevata efficienza energetica. Dovrà essere raggiunta una diminuzione del -20% dei limiti di trasmittanza fissati nelle Tabelle dell’Allegato C del D.Lgs 192/05 e s.m. e i. per pareti e solai; del -10% per i serramenti.
Contemporaneamente, per ottenere gli incentivi è necessario raggiungere, a seguito degli interventi, una diminuzione certificata del -10% del fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale di tutto l’edificio (compresa la parte non ampliata) per tutti gli immobili realizzati prima del 2005.
Va ricordato che l’ampliamento vale solo per edifici mono e bifamiliari o di superficie non superiore ai 350 metri quadrati.
3. Infine, nel caso di demolizione e ricostruzione l’ampliamento massimo consentito arriva al 25%, e vige l’obbligo di avere la certificazione di sostenibilità ambientale (dall’Arpa) almeno in classe B. Anche in questo caso è necessario presentare all’Arpa, per ottenere la certificazione ambientale, l’attestato di certificazione energetica (ACE).
Il provvedimento è in deroga ai piani regolatori e i Comuni possono intervenire entro 60 giorni escludendo alcune aree dall’applicazione della normativa.
Il piano inoltre non avrà scadenza e resterà in vigore anche dopo i 18 mesi previsti dal Dl del Governo.